
Il 1968 fu anno segnato da grandi eventi: mentre in radio andava in onda la prima puntata de La Corrida, l’Italia – come il resto del mondo – viveva i tumulti dei movimenti sociali nati per contestare i pregiudizi socio-politici. Negli Stati Uniti, il 4 aprile fu assassinato Martin Luther King, premio Nobel per la pace nel 1964. Il 31 luglio del 1968, circa quattro mesi dopo, esordì nella striscia dei Peanuts Franklin Armstrong, il primo personaggio afroamericano della serie disegnata da Charles Schulz.
Franklin nasce da una corrispondenza tra Schulz e Harriet Glickman, una maestra di Los Angeles, la quale pregava l’autore di introdurre un personaggio nero così da naturalizzare l’amicizia e la convivenza tra bianchi e neri. “Starsene seduta tutta sola in un sobborgo californiano,” scriveva Glickman,“lo fa sembrare così facile e logico. Sono sicura che uno non faccia un cambiamento così radicale all’interno di un’istituzione tanto importante senza subire l’ondata critica dei sindacati, dei clienti, etc. In ogni caso, lei ha una reputazione tale da poter sostenere questo compito.” La maestra proponeva di inventare più di un bambino di colore, ma il fumettista le risposte di esser poco convinto, se non altro perché lui e altri colleghi avevano già ricevuto proposte simile senza riuscire a esaudirle. La paura era di risultare paternalisti nei confronti dei propri amici neri.
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