
L’8 agosto 1956 a Marcinelle, in Belgio, il crollo di una miniera causò la morte di 262 minatori, tra cui 136 migranti italiani. Nel giorno dell’anniversario di quella tragedia il capo politico del Movimento Cinque Stelle e attuale ministro del Lavoro, Luigi di Maio, ha voluto ricordare le vittime così: “La riflessione che suscita in me Marcinelle è che non bisogna partire. Non bisogna emigrare e dobbiamo lavorare per non far più emigrare i nostri giovani. Il mio pensiero va a loro quando penso a tragedie come questa.”
Per quanto ne dica Di Maio, se c’è una cosa che l’incidente di Marcinelle insegna non è quanto sia irragionevole partire, bensì quanto è necessario ancora oggi fare in modo che ogni lavoratore, nello svolgere le proprie mansioni, a prescindere dal luogo in cui si trovi, sia sempre salvaguardato da qualunque pericolo. Ma a quanto pare nell’Italia del 2018 questa sicurezza non c’è ancora. Il dato sui primi cinque mesi del 2018 raccolto da Inail è infatti in controtendenza: da gennaio a maggio, sono state fatte 389 denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale, un aumento del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2017.
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